Nei primissimi anni di vita possono verificarsi differenti situazioni di difficoltà che riguardano il piccolo in prima persona ma i cui effetti ricadono su tutta la famiglia. Alcune di queste possono essere:
Disturbi che riguardano bambini (che hanno abbondantemente acquisito il controllo sfinterico) e ragazzi che:
Riguarda una serie di disturbi in età infantile che hanno come matrice comune un’alterazione della sfera emozionale, nello specifico una difficoltà a trovare adeguati meccanismi di difesa dalle emozioni pervasive e adeguata modulazione nell’espressione delle stesse. Comprende:
È una faticosa compagna di viaggio: pensare di non valere abbastanza, di non essere mai all’altezza; essere convinti che gli altri siano sempre meglio o di non avere le risorse per potercela fare; non potersi rendere un po’ più autonomi per la paura di restare soli e sguarniti.
Quando tutto questo si fa ingombrante a nulla valgono le rassicurazioni esplicite di mamma e papà, sembra che il pensiero svalutante di sé stessi sia radicato e tenace.
L’ adolescenza è periodo di crisi e trasformazioni, di rabbie e proteste, di moti di indipendenza e necessità di ritornare piccoli.
Il corpo cambia, il pensiero si modifica, le relazioni sociali diventano sempre più importanti. Trovarsi di fronte a tutto questo, sia da protagonista che da genitore che assiste, può non essere semplice.
Quando la crisi adolescenziale si manifesta con comportamenti che mettono a rischio la propria salute o la propria vita significa che qualche cosa non riesce a passare attraverso il pensiero e non riesce ad essere comunicato in altro modo se non con l’azione pericolosa:
La selettività alimentare comprende il restringimento della varietà di cibi assunti per motivazioni non legate alla salute, come il rifiuto di mangiare alcune categorie di alimenti. Spesso viene utilizzato più o meno consciamente come modalità di controllo e potere sull’adulto e diventa quindi terreno di preoccupazioni e conflitti.
Anche la sistematica modifica delle quantità servite (lasciare sempre cibo nel piatto o chiederne sistematicamente una seconda porzione) può essere un indicatore di malessere, soprattutto quando si percepisce che, parallelamente, ci sia in gioco l’emotività.
Si possono manifestare in molti modi ed essere facilmente fraintendibili, ma è fondamentale non sottovalutarli:
I Disturbi Specifici di Apprendimento riguardano una difficoltà nelle abilità di lettura, scrittura (grafia e ortografia) e/o calcolo, in soggetti con adeguate capacità intellettive e senza danni neurologici. Hanno un grande impatto sulla vita dello studente e possono essere diagnosticati dalla fine della seconda elementare.
Il Disturbo di Disattenzione e Iperattività si manifesta precocemente in età evolutiva con due aree che possono presentarsi insieme o singolarmente:
In famiglia e a scuola è di grande impatto, genera frustrazione e esasperazione in chi si prende cura del bambino; sono fondamentali, post diagnosi, strategie di azione condivise e funzionali.
Il bambino manifesta la presenza di ansia e preoccupazione diffusa in maniera meno immediata dell’adulto; è importante cogliere i segnali, soprattutto se compaiono ex novo oppure se si manifesta un cambiamento nelle modalità abituali:
La perdita di una persona cara, la morte di un animale domestico di grande investimento affettivo, il trasferimento in un’altra città, il divorzio dei genitori, sono tutte situazioni che possono mettere il bambino in una situazione di impotenza percepita che genera tristezza, rabbia, angoscia. La percezione poi che l’evento non colpisca solo lui stesso ma anche le persone adulte vicine può portare il bambino a non condividere il suo malessere con i cari, per paura di indurre in loro maggior sofferenza o preoccupazione.
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Lo Studio Lesmo si occupa di psicologia, psicoterapia e formazione per la crescita emotiva e relazionale di bambini, ragazzi e adulti. Migliorare la vita e le relazioni.